giovedì 25 novembre 2010

Intervista - Ilario Suppressa


Seconda intervista della Metal Arci Webzine riguardo i personaggi più importanti della scena Metal salentina. Oggi qui per noi ci sarà colui che forse è il più adatto a rappresentarla, una vera istituzione del passato e presente Metal locale, nonché il baffo più famoso del leccese (e mio idolo personale: Ilario Suppressa, noto chitarrista degli Hopesend (e non solo), che nonostante la veneranda età continua a sfornare sano Metal rimanendo il simpatico alcolizzato che noi tutti conosciamo.

Ciao Ilario, saluta gli amici di Metal Arci Webzine (che immagino non vedranno l’ora di leggere ‘st’intervista) e introduci brevemente la tua ventennale carriera di militanza Metal per quei pochi neofiti salentini che non ti conoscono...
Salve a tutti amici di Metal Arci Webzine… ma seriamente, a chi frega qualcosa di questa intervista? Ok, sorvoliamo (ma così per curiosità, vorrei nome cognome e codice fiscale di quelle fantomatiche persone che non vedono l’ora di leggere ‘st’intervista)…
Già parlare di carriera mi sembra esagerato, è invece giusto il termine “militanza”… Ho cominciato ad ascoltare musica “tosta” (giusto per non usare inutili etichette) se non ricordo male intorno agli 11-12 anni: all’epoca vi sembrerà strano ma il mio muso non era coperto da una certa peluria come oggi, e subito prima della maggiore età ho preso in mano per la prima volta una chitarra, e da allora non mi sono più ripreso! Ho messo su la mia prima band con i pochi amici del mio paese con cui condividevo la passione per il metallo, il nome del gruppo era Death-Blow, e credo tuttora che era un nome fantastico… ma credo anche che il nome fosse l’unica nota positiva di quella band… Da allora ho suonato e suono in vari gruppi di diverso genere, per citarne alcuni dico Terremoto, Hopesend, L’Impero Delle Ombre, Witchfield, ho collaborato con altri gruppi come i già citati L’Impero Delle Ombre, Sancta Sanctorum, The Providence, ho organizzato concerti e trasferte per concerti, ho scritto per qualche fanzine e webzine… e ho bevuto tanto! Niente di eccezionale praticamente, ho solo esternato come ho potuto la mia passione per un certo tipo di musica con tutto quello che ci sta attorno, perché penso che l’Heavy Metal non è solo un genere musicale… l’Heavy Metal non si ascolta, non si suona… si vive!

All’attivo hai una partecipazione con gli Hopesend al Gods of Metal, una coi Terremoto all’Agglutination, collaborazioni di prestigio con personaggi noti, più diverse altre soddisfazioni lavorative, prima fra tutte l’aver fatto da fonico nientemeno che agli Exodus in quella famigerata data di Manduria. Guardando indietro come giudicheresti la tua carriera? Senti di essere completamente soddisfatto o hai qualche rimpianto o qualche obiettivo da raggiungere in futuro?
Ancora con ‘sta carriera… Vabbé, completamente soddisfatto assolutamente no! Sicuramente gli esempi da te citati sono state delle esperienze importanti e soddisfacenti, e ce ne sono state altre di esperienze positive, ma ho ancora voglia di fare e di tirare fuori un sacco di roba che ho dentro per cui credo che, in termini tecnici, continuerò a rompere i coglioni! Gli obiettivi per il futuro me li pongo volta per volta, al momento un obiettivo a cui sto lavorando è il disco con gli Hopesend (dopo 10 anni sarebbe anche ora), ma non è il solo… Per quanto riguarda i rimpianti a livello musicale non ne ho degni di nota… diciamo solo che qualche volta avrei fatto meglio ad essere più duro, ma va bene così, respiro ancora!

Tu hai vissuto intensamente la vecchia scena Metal salentina e continui a esser protagonista di quella attuale, mettendo a confronto i due periodi pensi che siamo andati peggiorando o stiamo migliorando? E cosa rimpiangi di quegli anni (oltre a un fegato più sano)?
Parto dal fatto che il fegato non lo rimpiango affatto, funziona ancora…quando la cirrosi arriverà te lo farò sapere! Credo che per certi versi ci siano stati dei miglioramenti, e per altri era decisamente meglio prima. Nella scena attuale (non sempre ma il più delle volte) credo che ci sia più professionalità nelle bands rispetto al passato, e comunque i gruppi validi c’erano una volta e ci sono anche ora. Un po’ di anni fa c’erano ancora i centri sociali autogestiti, e i live che si organizzavano erano fatti con mezzi quasi di fortuna, ma c’era la voglia di uscire e di farsi sentire, di incontrarsi e di confrontarsi, e c’era anche la voglia di puro divertimento e ad ogni concerto c’era un pogo massacrante, e si tornava a casa contusi ma soddisfatti e con un sorriso da un orecchio all’altro. All’epoca credo che il supporto per le bands era una cosa molto naturale… non importava il nome o il genere di chi suonava, l’importante raggiungere quel posto dove sicuramente c’era qualcuno con degli strumenti che faceva casino! Oggi invece spesso c’è troppa “puzza sotto il naso”… Quelle poche persone che ancora si sforzano di organizzare un concerto non hanno il riscontro che meritano, e quindi vedi dei live con pochissima gente…sembra che le nuove generazioni preferiscano starsene seduti davanti a un computer per parlare sui forum di questo gruppo o di quel concerto, ma di muovere il culo e supportare fisicamente anche soltanto con urla e sudore non se ne parla!!! Forse sono davvero troppo vecchio e non riesco a capire che “il metallaro di oggi” deve necessariamente esistere in rete: magari il prossimo passo saranno i concerti in video conferenza… vaffanculo!

Da quale orgia musicale nasce l’Ilario chitarrista? Chi sono stati i principali donatori di seme?
(Ah! Ah! Ah!) l’Ilario chitarrista? Chi è costui? Sicuramente il primo motivo cronologicamente che mi ha portato ad amare certe sonorità si chiama Deep Purple, e quindi Richie Blackmore è stato il primo a rapirmi e a convincermi a prendere in mano quel fantastico strumento che è la chitarra… Poi ce ne sono stati tanti altri, ce ne sarebbero davvero troppi da citare: Randy Rhoads (immortale), Alex Skolnick, naturalmente l’extraterrestre Jimi Hendrix… Ok, mi fermo qui perché sono davvero tanti i nomi che mi vengono in mente. Naturalmente questi sono solo stati dei donatori di seme (bello questo termine, complimenti Alessandro), e loro rimangono dei mostri sacri, mentre io sono uno che percuote sei corde per comunicare qualcosa troppo spesso indecifrabile.

So che circola l’accusa infamante secondo cui tu suoni “pizzica”. Immagino che tu ci tenga a smentire pubblicamente, vero?
L’accusa è infamante, ma sinceramente non è del tutto infondata, e me ne prendo le responsabilità! Tra i vari progetti con cui suono ci sono i Terra Pi Ciciri, e all’inizio facevamo pizzica, lo ammetto… Dopo anni e anni di metallo in cui suoni e spendi un botto di soldi per strumentazione e cazzi vari, avevo voglia di pareggiare un po’ i conti economici con la musica, e quindi mi sono letteralmente prostituito, visto che per fare tre note ed un solo ritmo la gente stranamente paga! Ma questa carriera da mignotta musicale non ha avuto una vita lunga visto che in realtà io ero solo uno dei quattro (oggi cinque) di quel gruppo che si rompeva le palle suonando pizzica e quindi il genere è cominciato a cambiare, finché abbiamo cominciato a divertirci arrivando ad un folk aperto a qualsiasi stronzata… Con l’arrivo del divertimento in questa band, sono andate via le chiamate che ti offrivano concerti ben pagati… e sono decisamente più contento oggi!

Come pensi sarebbe stata la tua vita se non avessi mai conosciuto il Metal e la chitarra?
Credo che sarei stato un tossicodipendente come la maggior parte di quelli della mia generazione nel mio paese, e magari sarei già schiattato di overdose… Negli anni ottanta la situazione era davvero critica per una certa fascia d’età, e solo da poco, pensandoci, sono arrivato alla conclusione che sono sfuggito a quel periodo solo perché avevo la musica su cui sbattere la testa… Per il resto c’è ancora tempo!!!

In tanti ti hanno conosciuto come “organizzatore di pullman per concerti”, di cui ormai è tradizione l’annuale scampagnata all’Agglutination, dove succede sempre di tutto, all’insegna della goliardia e delle cassette porno. So per esperienza che di aneddoti particolari ne avresti da condividere a bizzeffe, ma c’è n’è qualcuno in particolare che ti senti di raccontarci?
I viaggi all’Agglutination sono una serie interminabile di aneddoti, non saprei da dove cominciare. Ricordo quella volta che l’autista ha fermato il pullman per strada perché il videoregistratore non funzionava, e ha chiamato il titolare della ditta da cui si noleggiava lo stesso pullman con voce adirata dicendo «Il videoregistratore non funziona, i ragazzi DEVONO vedere il film, come cazzo dobbiamo fare!!!», e dall’altro capo del telefono cominciarono ad arrivare istruzioni che prontamente ci venivano riferite, e appena sullo schermo è partito il pornazzo l’autista ha chiuso il telefono, e con immensa soddisfazione ha detto «Ok ragazzi, adesso possiamo andare!»… Ma ce ne sono un’infinità di storie da raccontare, ci vorrebbe un’intervista solo per questo...

Anche a te come fu per Luca Alfieri, ti tocca la domanda da sputtanamento, qual è il disco più osceno che potremmo trovare nella tua collezione? Lady Gaga? Malgioglio? Finley? Stratovarius?
Green Day - Dookie. Ho quel disco, ma ci tengo a precisare che non ci ho speso soldi, l’ho rubato (merito lo sputtanamento ma voglio limitare i danni, con un po’ di impegno avrei potuto rubare qualcos’altro!). Visto che li hai citati ti dico che ho anche qualcosa degli Stratovarius, ma prima di Visions: lo reputo un gruppo serio e chiaramente i dischi che ho sono del primissimo periodo.

Ozzy o Dio?
Domanda di riserva?

Metallica o Megadeth?
Entrambi per quanto riguarda gli anni ’80, nei ‘90 salvo qualcosa del Black Album, e reputo Countdown To Extinction un discone, per il resto non mi pronuncio...

Parliamo anche dell’Ilario Suppressa sex-symbol, il tuo look totalmente no compromise, da playboy metallaro d’altri tempi:  ti ha mai creato problemi in una città piccola come la tua Leverano (o meglio dire Liiranu)?
Sono contento che finalmente qualcuno si sia accorto che sono un sex-symbol, ma sono scontento del fatto che quel qualcuno sia proprio tu (de gustibus…)! Un po’ di anni fa  chiaramente i problemi a Liranu (e non solo) ci sono stati: Carabinieri che mi fermavano continuamente (Tié!!! Io sempre pulito!!!), gente che parlava senza conoscermi per la felicità e la soddisfazione dei miei (pori cristiani quante ne hanno sentite), ma ho sempre avuto dei calli durissimi per questa roba, e alla fine l’ho avuta vinta io! Essendo che non sono più un ragazzino (all’anagrafe), oggi posso affermare che a Liranu (e non solo) sono conosciuto e all’apparenza (poi chi lo sa?) sono anche rispettato nonostante capelli, baffone e “magliette con i mostri”! Naturalmente a qualcuno sarò antipatico, quindi chi vuol parlare male faccia pure, si dice che siamo in un paese democratico dove c’è libertà di pensiero e di parola!

Le domande sarebbero finite ma visto che abbiamo davanti un personaggio di così alta levatura culturale ne approfittiamo per qualche domanda che esula dal discorso musicale. Cosa ne pensi della scena politica italiana attuale?
Ho appena fatto un rutto che poteva essere più che sufficiente per esprimere il mio punto di vista in proposito, ma visto che l’intervista va letta e non ascoltata spenderò qualche parola: qualcuno parla male di un presidente regionale perché è “frocio”, la stessa gente poi si fa inculare (metaforicamente e non) a sangue da un nano pelato: finché questi esseri continuano a pensare (e votare) in questo modo sono costretto a dire che in Italia ci meritiamo il governo “del grande fratello”! Per quanto mi riguarda meglio frocio che ladro, bastardo e coglione!
Ps: ho usato il termine “frocio” e non “gay” o “omosessuale” per raggiungere anche le illuminate menti degli elettori di cui parlavo prima… Respect!

Meglio Selen, Cicciolina, Moana Pozzi o Jenna Jameson?
Niente in contrario per Selen e Cicciolina, ma Moana rimane un mito, e a Jenna Jameson dal momento che è stata testimonial delle chitarre Jackson devo davvero tanto… e tante… locandine!

A giudicare da un tuo personale contatto sei un estimatore del film “I Soliti Sospetti” (a proposito, guardatevelo che merita!) e so della tua partecipazione a qualche cortometraggio della “Spaphard Production” e del tuo ruolo di antagonista nel film su Marcello Zappatore (più altri video di pubblico dominio di cui eviterò di accennare dietro tuo lauto compenso). Parlaci della tua passione per il cinema e consiglia ai nostri lettori qualche film da sapere assolutamente per chi volesse diventare un tuo emulo e fidato seguace.
Partecipazione a qualche cortometraggio della Spaphard un cazzo!!! Io ero parte integrante di quell’orda di mentecatti che giocavano con la videocamera, ma anche la Spaphard Produccion (non è un errore, si scrive con due “c”) è un argomento troppo ampio da affrontare qui. Il mio ruolo di antagonista in W Zappatore (non è un film su Marcello Zappatore, niente di biografico, è una storia fantasiosa e bizzarra del lato oscuro del salento, in cui Marcello interpreta se stesso) è stata un’esperienza bellissima e grottescamente imbarazzante a livello personale, ma siccome il film non l’ho ancora visto non so se sarò in grado di dire altre cose positive in proposito… Comunque corre voce che ad aprile ci sarà la prima assoluta nazionale a Lecce di questo film, quindi spero vivamente che chiunque legga questa intervista (si, quelli di cui volevo nome cognome e codice fiscale) abbiano altro da fare in aprile!!! La mia passione per il cinema credo che sia esplosa nel periodo in cui al C.S.A. Rosa Luxemburg di Leverano organizzavamo dei cineforum, lì ho imparato a comprendere meglio l’arte che c’è dietro ad una ripresa, ed è una cosa fantastica immergersi, o almeno provare a farlo, nell’occhio del regista. Il cinema è una forma potentissima per esprimersi e per comunicare, e per come sono fatto io è una cosa naturale essere rapiti da un film quando è fatto bene, come può succedere quando si ascolta una canzone, quando si osserva un quadro… è arte! Consigli? La prima cosa che mi viene in mente sarebbero tutti i film di Stanley Kubrick, ma in realtà titoli da consigliare non ne ho, è un impresa troppo difficile per me. Voglio citarne uno solo per il fatto che nei circuiti “commerciali” è stato dimenticato troppo in fretta e sembra che sia diventato di difficile reperibilità, anche se spero di sbagliarmi… sto parlando di “Fragole e Sangue”, se vi capita guardatelo! Per chi volesse diventare un mio emulo e fidato seguace il consiglio è: lasciate stare… la vita va goduta!

Caro Baffo, fosse per me ti farei ancora 12 o 13 domande, ma non vorrei che il prossimo numero della fanzine sia occupato esclusivamente da questa intervista quindi chiudiamo qui (anche perché forse in molti avranno smesso di leggere 2 o 3 domande fa) quindi prenditi questa ultimo spazio per pubblicizzare le tue 47 band e per lanciare un messaggio di speranza al mondo.
Sì… due o tre domande fa… Secondo me si sono fermati a “nome cognome e codice fiscale”, tranne te che hai letto qualche rigo in più per il solo motivo che l’intervista l’hai fatta tu (hai presente la zappa sui piedi?)! Delle mie presunte 47 band citerò solo: Hopesend (lurido e grezzo metallo Made in Salento da dieci anni); S.W.Y.B. (la boy band fautrice del Leverano-Rock); i già menzionati T.P.C. (quelli che NON fanno pizzica); i The Banda (il nome è provvisorio), di cui non dirò niente finché non usciamo fuori e… magari tra un po’ di tempo sarò in grado di aggiungere un paio di altri nomi! A tutti questi mando un saluto visto che in realtà non ho niente da pubblicizzare. Un grosso salutone anche a tutte le persone e  a tutte le band con cui ho collaborato o in qualche modo ho avuto a che fare. Il messaggio di speranza è cosa ardua, ad ogni modo spero che la gente impari davvero a supportare la scena come si deve… e spero che ti sia passata la voglia di intervistarmi, ciao! \m/

Torrrmentor

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Recensione - IL DISAGIO


IL DISAGIO - Promo 2010
(2010, Autoprodotto)

La band in questione sono Il Disagio, vengono dalla Sardegna e propongono un Hardcore incazzato nuova scuola con influenze Thrash.
Questo è un promo di tre pezzi, si nota fin da subito la componente antisociale che fa da padrone ai brani, come è giusto che sia in questo genere.
Il promo suona davvero bene, ottima la produzione, tra i gruppi di riferimento mi vengono in mente gli S.O.D. (Stormtrooper Of Death), gli Agnostic Front, una componente ancora più marcia in stile Extreme Noise Terror e Malignant Tumor, ma mi riportano indietro di qualche anno, infatti Il Disagio con questo promo vanno a toccare tematiche e sonorità primi 90 in Italia.
Penso subito ai C.O.V. (Church Of Violence) che all'epoca erano sicuramente più marci (ma l'attitudine è quella) e ad un'altra band a me cara: i Distruzione, di scuola più Thrash con suoni alla primissimi Sepultura e testi in italiano.
La capacità compositiva della band è ottima per quegli che sono i canoni del genere, e distruttiva anche la voce che riesce a dare un impronta più violenta e selvaggia al lavoro.
COPS, MATRICE INDIVIDUALIZZATA e IL PREZZO DELL'ANIMA: sono questi i tre brani del promo che lasciano intendere molto bene dove vuole arrivare la band. Consiglio, perciò, questo lavoro agli amanti dell'Hardcore incazzato  e ringhioso come tradizione rispetti.
Vi rimando ai contatti della band e della loro distribuzione per chi volesse tra le mani il lavoro per intero.

SCUM

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venerdì 19 novembre 2010

Live Report - The Metal Night


18.11.2010 - The Metal Night - Silvered / Warknife @ Ateneo  - Lecce (LE)

La serata promette bene ed in effetti meglio di così non poteva andare. L'Ateneo di Lecce pullula di vecchie e nuove leve del panorama salentino, Metal e non.
Il tempo di scambiare due parole con qualche membro della band e con il fonico della serata, il celebre Andrea Litti, e si parte con il massacro.
I Warknife sono i primi a scaldare l'atmosfera, un gruppo già collaudato per bene dedito ad un Thrash Death Metal di nuova generazione con parti alla Testament e primi Machine Head. La band si comporta benissimo. Specialmente Marco, il cantante del gruppo, che oltre ad essere uno dei migliori growler del panorama Metal pugliese sa anche coinvolgere il pubblico in maniera eccelsa, senza nulla togliere al resto della band che si scatena al meglio: a dimostrazione di ciò l’entusiasmo della gente, specie nelle prime file, alla loro performance.
Qualche pausa per il cambio palco e per riposare un po’ i timpani fumanti ed ecco i Silvered, band anche questa ipersolida e stracollaudata, che propongono un Melodic Death Metal che ricorda tanto gli Amorphis con parti alla Opeth, My Dying Bride, e mi fanno ricordare molto anche una band italiana: i Dark Lunacy.
In questo live vengono presentati in anteprima dei brani del concept album Grave Of Deception.
La loro prestazione è da dieci e lode, impeccabili e professionali. Si vede e si sente la capacità tecnica e compositiva degli strumentisti, e ottima la prestazione di Daniele Rini, fondatore della band, che sa alternare molto bene parti in growl con parti in screaming. I Silvered si riconfermano una delle migliori realtà del panorama Metal salentino e Pugliese.
In conclusione posso solo dire che era da molto tempo che non vedevo così tanta partecipazione ad un concerto Metal. Ottima l'organizzazione di Salento Università e Cold Flames Entertainment, ed anche il sound è stato a favore delle band. Ha influito molto, sicuramente, la location che ha agevolato (e non poco) chi non può spostarsi dalla città, ma resta il fatto che è stato un bel live sotto tutti i punti di vista e di questo bisogna darne atto.

SCUM

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giovedì 18 novembre 2010

Recensione - GUTHA

GUTHA - Herrschaft Des Verbrechens
(2003, Autoprodotto)

Per quelli che come me, seguono la scena underground da un po’, ho il piacere di recensire questa rara perla di Black Metal in italico cantato, direttamente dal Salento.
Questo lavoro impersonifica ciò che il Black Metal dovrebbe essere: marciume, ritmi violentissimi e ferocissimi, tecnica sublime, ed un innato istinto guerrafondaio!
Nessuna strana influenza sinfonica o vampirelli emo qui, solo violenza allo stato brado sputata in faccia al malcapitato ascoltatore.
Sia per le tematiche, che per la l’artwork, che per il sound, come fonte d’ispirazione maxima di questo lavoro, basta citare i Marduk di Panzer Division Marduk, ma ogni pezzo, da IL REGNO DEL CRIMINE, a NESSUNA PIETA’, all’immensa REATO D’ESISTENZA è un tributo al pensiero di questa band.
Tecnicamente nulla si può oltre che inchinarsi ad una sessione ritmica tanto imponente quanto precisa, la prova di Fobia dietro le pelli è a dir poco entusiasmante, degnamente accostabile all’espressione vocale oblio ed alla ricercatezza dei testi, incentrati per lo più verso un odio totale verso il genere umano, un virus da debellare.
Una rarissima perla di vero e fottutissimo Black Metal questo, band a mio avviso matura sia come sound che come interpretazione, che purtroppo non ha avuto modo e spazio per esibirsi, un vero peccato visto il potenziale espresso.

Furia

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mercoledì 17 novembre 2010

Recensione - ECNEPHIAS


ECNEPHIAS - Haereticus
(2008, Nekromantik Records)

Risale a ben 2 anni fa questo Ep della band lucana Ecnephias, nome che non suonerà nuovo a molti, visto che il gruppo in questione ha suonato nei festival più importanti ancora attivi del Sud: 2 presenze all’Agglutination e una al TMF, più il gettone di presenza in quel di Manduria tra le bands di supporto a gli Exodus. Haereticus segue all’Ep November del 2005 e all’album Dominium Noctis del 2007, mentre recentemente è uscito il nuovo full Ways of Descention.
Ciò che colpisce subito di questo Haereticus è la cura dei dettagli estetici, un artwork di classe, raffinato ed elegante, seguito da un immagine ben curata anche sul cd fisico, una tendenza a curare molto i dettagli che si rivela anche nel myspace, nelle photo session, ma anche e soprattutto nella musica.
Ma se per la veste grafica ciò si rivela un punto a favore, non altrettanto si può dire dal punto di vista strettamente musicale, visto che la sensazione principale che si avverte è di eccessivo ”barocchismo”, un formalismo quasi ridondante, che soffoca quella che dovrebbe essere l’essenza Metal del prodotto in questione, relegata a un ruolo secondario.
Latinismi, cori gregoriani, sovraincisioni, come detto anche se ben fatti, risultano troppo in evidenza, anziché fungere da semplice contorno, e ciò ha due conseguenze evidenti: la prima è che dal vivo la resa della band risulta penalizzata, in quanto (almeno nelle tre occasioni in cui li ho visti)  non potendo ricreare perfettamente le atmosfere studio soffre una oggettiva “mutilazione” del sound (ma questo si può in parte ricondurre all’intero genere, chi più chi meno); la seconda è che si corre il rischio di cadere nel baratro del cliché “tutto fumo e niente arrosto”.
L’Ep consta di 5 pezzi più 2 intermezzi  in cui gli Ecnephias evidenziano influenze dei Moonspell primordiali, quelli di Under Satanae con forti vagiti blackeggianti, a cui si aggiungono i classici tocchi sinfonico tipici dei Cradle of Filth, senza però arrivare alla varietà compositiva di entrambi, fatta eccezione per la bella DEVIATIONS, che risulta essere il pezzo più ispirato e maggiormente meritevole di attenzioni. Gli altri 4 pezzi, oltre ad essere troppo dispersivi (per i motivi sopra citati) non aggiungono né tolgono niente alla causa di questo Haereticus, che potrà comunque piacere allo stereotipo medio di Gothic Metaller ma che manca di qualcosa per poter convincere anche al di fuori di tale cerchia, e riscuotere consensi unanimi.
Un ultimo appunto si può fare riguardo il sound della batteria, piuttosto marginale, nonostante dietro le pelli ci sia per l’occasione a registrare un certo Antonio Donadeo  (di cui avete sentito parlare nella recente recensione Stillness Blade) ed è un peccato, perché avere a disposizione un simile musicista e non sfruttarlo a dovere è come avere una Ferrari e andare a 50 Km/h!
In conclusione da una band matura come gli Ecnephias è lecito aspettarsi di più, e in questa ottica Haereticus può essere considerato come un passaggio di transizione, si spera, per un full più convincente come potrebbe essere il successore Ways of Descention.

Torrrmentor

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martedì 16 novembre 2010

Live Report - Live Metal Night

13.11.2010 - Live Metal Night - Folk 'n' Troll / Deus X Makina @ ex Club Atrax  - Martignano (LE)
Uno scenario alquanto triste e deprimente quello della serata che vede Folk 'n' Troll e Deus X Makina, suonare assieme all'ex Club Atrax a Martignano (LE). La location e il clima non hanno di certo contribuito all'affluenza della gente. Le prime forme di vita sono apparse intorno alle 22:00-22:30, quando mancava poco all'inizio delle esibizioni.
Ma procediamo per ordine...
La location offriva un ampio spazio (anche se la colonna centrale costringeva a posizionare palco e spettatori in metà locale), ma di contro un suono piuttosto ovattato e soprattutto molto rimbombo.
I ragazzi hanno condiviso la strumentazione usata per tutta la durata della serata, simbolo di complicità e aiuto reciproco, ma soprattutto di solidarietà metallara \m/.
I salentini Folk 'n' Troll hanno messo a disposizione tutto ciò che riguarda l'amplificazione, mentre i casertani Deus X Makina hanno condiviso la batteria, il che è tanto per un gruppo underground che spacca mezza Italia per offrire il loro show.
Al primo accenno di soundcheck i presenti si avviano verso il luogo dove è situato il locale, ma un improvvisato biglietto d'ingresso frena molti, facendo rimanere fuori un po’ di gente.
I Folk 'n' Troll aprono la serata con il loro coinvolgente Thrash Folk.
I pezzi vengono eseguiti ottimamente (a parte qualche lieve stecca, giustificata dall'"attiva" partecipazione del pubblico).
Il sound è discreto, nonostante ciò che la struttura offre. I ragazzi sul palco si muovono quanto possono essendo in sei su un palco da quattro.
Una manciata di minuti per il cambio e sul quel palco salgono i Deus X Makina, un po’ innervositi dalla scarsa presenza di pubblico (da quel momento nel locale si contavano dalle 6 fino ad un massimo di 10 persone).
A nulla è servita la scenata del bassista, che ha cercato di attirare altra gente davanti al palco. Un tono un po’ duro, forse, ma credo che in pochi avrebbero tirato fuori le palle in quel modo.
Iniziano allora la loro esibizione, i demotivati Deus X Makina.
Esibizione che non può che essere definita ottima. L'affiatamento nel gruppo si nota anche dall'esterno: nonostante lo spazio ristretto, i ragazzi si sono dati da fare, eseguendo i pezzi in maniera precisa e mostrando anche un'ottima presenza scenica.
Sarebbe stata una serata veramente ottima, se non fosse che nel basso Salento la scena Metal stia piano piano morendo...

Garol
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